Università degli Studi di Udine
INAIL
Centro Studi e Ricerche Sicurezza e Protezione

Elaborati

Il monitoraggio delle attività e dei rischi nell’ambito dei “cantieri mobili”

Autore: Dal Santo E. ;Della Vedova A.; Forchiassin S.; Sclosa F.; Tieghi A.; Tuzzi M. Anno: 2005
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Descrizione:

Il D.Lgs. 494/96 e s.m.i. richiede, al coordinatore in esecuzione dei lavori, la verifica dell’applicazione delle disposizioni riportate nel P.di S. e C. e nel P.O.S., soprattutto per le lavorazioni che vengono definite critiche e per le attività che richiedono il coordinamento e la cooperazione tra i diversi datori di lavoro.

Non sempre il CSE è in grado, o viene messo nelle condizioni, di conoscere l’esatta tempistica relativamente allo svolgersi delle fasi e delle subfasi di lavoro ed i tempi d’inserimento di nuove imprese nel cantiere.

Gruppi di miglioramento e di lavoro

Autore: R. Siega; A. Cechich; M. Quercini; P. Grossa Anno: 2005
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Descrizione:

L’obiettivo di questo Elaborato è quello di aumentare la finalizzazione attraverso il Coinvolgimento di tutte le maestranze stimolando, fin dall’assunzione, la produzione di suggerimenti nella prevenzione dei Rischi, nella salvaguardia dell’ambiente e quindi nel miglioramento continuo del proprio posto di lavoro sotto tutti gli aspetti: Qualità, Sicurezza, Ambiente.

I suggerimenti però devono essere condivisi con gli altri colleghi di lavoro e con la Direzione dell’azienda, altrimenti si corre il rischio che la loro realizzazione:

  • possa essere di ostacolo ad altri e quindi non accettata;
  • possa provocare alterazioni del ciclo produttivo;
  • possa generare infortuni.

La condivisione del suggerimento inoltre serve:

  • ad evitare doppioni o sovrapposizioni di richieste;
  • ad evitare malintesi o scorrette interpretazioni;

La gestione degli accessi nelle aree ad “Accesso autorizzato”

Autore: Berlasso; Cacchione; Cittaro; Costantini; Fantoni; Gatteri; Iob; Orlando; Santarossa Anno: 2005
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Descrizione:

Considerato che da una approfondita analisi dell’impianto, denominato “Impianto di Verniciatura”, è emerso che lo stesso risulta conforme alle vigenti norme in materia di sicurezza ed igiene del lavoro, tenuto conto delle normali attività che sono svolte nell’area e dei rischi e/o pericoli a cui sono esposti i lavoratori addetti all’impianto, il personale addetto alla manutenzione (sia interno che esterno) ed i visitatori eventualmente presenti, al fine di eliminare o quantomeno ridurre gli infortuni correlati all’area / impianto, il Servizio di Prevenzione e Protezione, in collaborazione con il Consulente Esterno, propone la predisposizione di una procedura di gestione degli accessi all’area denominata ad “ACCESSO AUTORIZZATO”.

La gestione dell’acquisto dei dispositivi di protezione individuale nell’Ateneo udinese

Autore: Capellari G.; Degano C.; Gennari S.; Grimaz L.; Plasenzotti F. Anno: 2005
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Il D. Lgs. 626/94 pone in capo al datore di lavoro il compito di fornire ai lavoratori i dispositivi di protezione individuale (DPI) necessari ed idonei a prevenire i rischi, sentito il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Per le Università inoltre il DM 363/98 assegna al responsabile dell’attività di didattica e ricerca in laboratorio il compito di valutare i rischi ed adottate le conseguenti misure di prevenzione e protezione dei lavoratori, compresa la scelta, l’acquisto e la messa a disposizione dei DPI. Nella realtà dell’Ateneo Udinese esistono diversi centri ordinatori di spesa (unità o soggetti che hanno titolo per acquistare i DPI) a cui possono fare riferimento i vari soggetti che hanno l’esigenza di dotarsi dei dispositivi di protezione individuale.

Questo sistema organizzativo interno rende necessario definire delle modalità standardizzate che consentano ai vari centri di gestire direttamente ed in modo autonomo l’acquisto dei DPI. Questo perché l’acquisto di un dispositivo di protezione individuale rappresenta un momento importante in quanto se non correttamente gestito potrebbe generare una serie di conseguenze negative sia sostanziali che formali. In particolare le problematiche che possono evidenziarsi nell’acquisto dei DPI sono:

  • La non corretta individuazione del DPI da acquistare;
  • La formulazione non corretta dl un ordine di acquisto;
  • L’accettazione di una fornitura non corrispondente all’ordine.

Gestione dei neoassunti/cambio mansione

Autore: Bianchi D.; Coss F.; Lenisa M.; Lipari E.; Moro E.; Nadalutti F. ; Santillo G. Anno: 2005
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Descrizione:

All’atto dell’assunzione in azienda, il lavoratore è esposto a rischi che non conosce, derivanti dal ciclo produttivo, dall’organizzazione logistica interna, dalle sostanze utilizzate, dalle attrezzature/macchine, ecc. Tale situazione particolarmente delicata è presente indipendentemente dal livello di esperienza lavorativa maturata in precedenza dal neo assunto. Al fine di prevenire e ridurre i rischi sopra descritti, il D. Lgs. 626/94 prevede, ad integrazione della legislazione previgente, una serie di adempimenti in capo principalmente al Datore di Lavoro, quali:

  • Verifica di idoneità alla mansione;
  • Adeguata informazione sui rischi per la sicurezza e la salute connessi all’attività dell’impresa e specifici per il tipo di mansione;
  • Informazione circa le misure e le attività di prevenzione e protezione adottate in Azienda;
  • Informazione sulle procedure di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione;
  • Informazione circa i nominativi delle persone coinvolte nella gestione della sicurezza (Medico Competente, R.S.P.P., R.L.S., addetti pronto soccorso e gestione delle emergenze);
  • Adeguata formazione in materia di sicurezza e salute con particolare riferimento al proprio posto di lavoro e alle proprie mansioni;

Il processo di accoglienza in azienda dei nuovi assunti coinvolge più figure aziendali ed è un argomento trasversale a tutte le funzioni. Allo scopo di gestire correttamente l’applicazione degli obblighi di legge sopra indicati, si ritiene utile definire in maniera dettagliata le fasi, i compiti e le relative responsabilità di ogni soggetto coinvolto.

La gestione degli appalti all’interno di un’industria siderurgica di media grandezza (art. 7 D. Lgs. 626/94)

Autore: Mangano G.; Doret R.; Dal Maso F.; Grion L.; Gucciardi L.; Anno: 2005
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L’art. 7 del D.Lgs 626/94 prende in considerazione, definendola, la forma di appalto contratto d’opera promiscuo, ovvero quell’appalto (ma anche del lavoro autonomo), avente ad oggetto la realizzazione di opere o di servizi che si svolgono all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva, caratterizzato dalla presenza di appaltatori o lavoratori autonomi che operano a contatto con il datore di lavoro committente.

Il concetto di promiscuità alla quale è collegata l’obbligatoriètà degli adempimenti di cui l’art. 7 va, in ogni caso, riferito al luogo di lavoro, inteso non nel senso topografico, bensì nel senso che l’attività dell’appaltatore riguarda un settore dell’organizzazione tecnica propria dell’attività dell’impresa del datore di lavoro, ossia uno dei servizi principali o ausiliari predisposti ai fini della realizzazione del suo ciclo produttivo.

L’art. 7 del D.Lgs 626/94, riferendosi ai due protagonisti tradizionali dell’appalto promiscuo (il datore di lavoro committente e l’impresa appaltatrice e/o prestatore d’opera autonomo) , è, quindi, fondamentalmente impostato per risolvere il problema della compresenza di più strutture organizzate di lavoro, siano esse costituite da prestatori dipendenti o autonomi, nel medesimo “spazio lavorativo” e non solo nel medesimo stabilimento o nella medesima struttura.

In particolare le problematiche che possono generarsi nella gestione degli appalti art. 7 Dlgs 626/94 sono:

  • Gestione dei lavori di “pronto intervento” che per mancanza materiale di tempo non sono gestibili con art. 7;
  • La mancanza di coordinamento fra i vari enti dell’azienda che generano rallentamenti burocratici nell’esecuzione dell’appalto o come molto più spesso accade l’esecuzione dell’appalto senza aver soddisfatto tutti gli adempimenti previsti dal suddetto art. 7.

La gestione delle emergenze nella scuola

Autore: Cingano G.; Pighin S.;Marchesin G.; Pellegrini P.;Tonetti M.;Marmiere M. Anno: 2005
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Il Piano delle Emergenze e il Piano di Evacuazione sono strumenti indispensabili nella gestione dell'attività scolastica che vede coinvolte diverse figure impegnate in molteplici attività e in diversissimi ambiti lavorativi. Anche il miglior Piano deve poter far fronte a problematiche del tipo:

  1. Presenza nella sede di persone esterne che non lo conoscono e non si aspettano di dover attenersi a procedure ideate per la loro sicurezza.
  2. Ricambio anche annuale di personale interno coinvolto in prima persona in caso di emergenza.
  3. Possibili carenze anche temporanee delle vie di fuga in caso di emergenza ed evacuazione.

La gestione degli appalti ex art. 7 D. Lgs. 626/94

Autore: Guidoboni G.; Andretto A.; Marusic A.; Pez A.; Rupil A.; Filigoi B. Anno: 2005
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Il sovrapporsi di diverse attività lavorative, quella del committente e quella del fornitore, specialmente in alcuni ambiti industriali, ha da sempre posto problemi legati alla sicurezza e alla salute dei lavoratori.

Pur non raggiungendo elevati livelli di rischio come nel comparto edile, la non conoscenza dei pericoli esistenti in un ambiente di lavoro vanifica in gran parte lo sforzo di una corretta valutazione dei rischi lavorativi specifica dell’attività che si svolge.

L’applicazione dell’art.7 del D.Lgs.626/94 lascia in capo al committente una prima responsabilità oggettiva di coordinamento con la più ampia facoltà di decidere prassi e metodi più idonei al fine di ridurre il rischio per i lavoratori, non solo i propri diretti dipendenti ma verso il personale della ditta fornitrice non escluso anche il compito di vigilare su di essi la corretta applicazione di normative di legge e di eventuali disposizioni.

La gestione dei rifiuti aziendali

Autore: Capello M.; Barbiero C. Anno: 2005
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Il datore di lavoro adotta le misure necessarie per la sicurezza e la salute dei lavoratori e per la prevenzione in tutte le fasi dell'attività lavorativa; evitare o diminuire così i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrità dell'ambiente esterno (Decreto Legislativo 19/09/1994, n.626 – Articolo 4 “ Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto” ed articolo2 “Definizioni”).Si dovranno quindi, al fine della prevenzione dei rischi, adottare metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto dei rifiuti generati dalle attività produttive (esempio rifiuti pericolosi che contengono agenti chimici). Le metodologie e attività devono rispettare sia le disposizioni in materia di sicurezza sia di tutela ambientale; l’azienda ed in particolar modo il responsabile del servizio prevenzione e protezione (di seguito indicato con RSPP), ha l’obbligo di interfacciarsi con normative che dettano i comportamenti da tenere anche in argomentazioni puramente ambientali, vedasi la gestione dei rifiuti aziendali.

L’Unione Europea, nel corso degli anni, ha emanato in tal senso direttive comunitarie che costituiscono un sistema compiuto di disciplina del settore dei rifiuti, (direttive CE 91/156, 91/689 e 94/62). Lo Stato italiano ha quindi recepito tali direttive con l’emanazione del D.Lgs 22/97 (e successive modifiche ed integrazioni) che disciplina nel territorio nazionale la corretta gestione dei rifiuti.